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Imposta municipale unica

Contribuenti in attesa della prima scadenza del 18 giugno, contestazioni dai Comuni impegnati con definizione delle aliquote e bilanci.

Continuano gli interrogativi sull’Imu. Mentre si avvicina la scadenza del 18 giugno, i contribuenti sono alla ricerca di una guida che spieghi tutti gli step da seguire per il pagamento della prima rata della nuova imposta sugli immobili. Nel frattempo i Comuni, alle prese con la protesta che sfocerà nella manifestazione del 24 maggio a Venezia, stanno definendo le aliquote da applicare su prime case e altri immobili.

I passi per il calcolo dell’imposta

Per conoscere l’ammontare dell’imposta che si dovrà pagare a breve, è necessario in primo luogo recuperare l’importo della rendita catastale dagli atti di compravendita o sul sito web dell’Agenzia del Territorio. La rendita va rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente, stabilito dalla Manovra Salva Italia in base alla tipologia dell’immobile (per le abitazioni è 160). Al risultato deve essere applicata l’aliquota e dal risultato si sottraggono infine le eventuali detrazioni (200 euro per la prima casa e 50 euro per ogni figlio convivente fino a 26 anni).

Tutto quello che c'è da sapere sull'IMU

La prima casa e le sue pertinenze godono di un’aliquota agevolata allo 0,4%. Per pertinenze si intendono quelle in categoria catastale C/2 (magazzini, soffitte, cantine, locali di sgombero), C/6 (box auto e garage), C/7 (tettoie e posti auto). Ogni abitazione può avere al massimo tre pertinenze appartenenti a categorie catastali diverse. Se, ad esempio, una casa ha due garage, solo uno pagherà l’aliquota allo 0,4%, mentre l’altro dovrà corrispondere l’imposta piena.
Allo stesso modo, se due coniugi fissano la propria residenza in due abitazioni diverse, di proprietà del nucleo familiare, solo una pagherà l’aliquota agevolata.

Scadenze e modalità di pagamento

Per il 2012, l’Imu sulla prima casa può essere versata in tre rate. La prima e la seconda ammontano ad un terzo del totale e sono calcolate applicando l'aliquota di base e le detrazione previste. Devono essere corrisposte entro il 18 giugno e il 17 settembre. La terza rata va versata entro il 17 dicembre a saldo del totale. Il contribuente può in alternativa optare per il versamento in due rate.
Per tutti gli altri immobili, la prima rata si paga entro il 18 giugno in misura pari al 50 per cento dell'importo ottenuto applicando le aliquote di base e le detrazioni eventualmente previste.
Il versamento deve essere effettuato con modello F24. Dal primo dicembre 2012 è ammesso anche l’apposito bollettino postale.

Come si stanno muovendo i Comuni

Sul conguaglio, da versare a dicembre, peseranno le decisioni dei Comuni, che entro il 30 giugno approvano il bilancio preventivo sulla base del quale, fino al 30 settembre, sono determinate le aliquote.
A Bologna, ad esempio, l’aliquota sulla prima casa resta ferma allo 0,4 per cento, mentre per le seconde case si assiste ad una situazione differenziata. Le abitazioni affittate a canone concordato pagheranno l’imposta allo 0,76 per cento. Quelle sfitte o affittate a canone libero dovranno invece corrispondere l’aliquota massima all’1,6%.
Situazione simile ad Ancona, che non ha toccato l’aliquota sulla prima casa e ha esteso lo stesso trattamento alle case popolari e alle abitazioni sfitte appartenenti ad anziani ricoverati nelle case di cura. Case non locate e attività non fruite pagheranno l’1,6%, seconde case e locali attivi corrisponderanno lo 0,96%, mentre l’aliquota dovuta dagli immobili strumentali sarà pari allo 0,86%.
A Roma l'aliquota per l'abitazione principale è stata fissata allo 0,5% e quella ordinaria per seconde case e altri immobili all’1,6%.

Le contestazioni degli Enti Locali

In molti casi i Comuni stanno fissando aliquote maggiori rispetto a quelle previste dalla normativa statale. Secondo l’Anci la causa è da ricercare nel fatto che il gettito non rimane completamente nelle casse comunali, ma va diviso con lo Stato. Per gli Enti locali diventa quindi più complicato ipotizzare esenzioni o riduzioni dell’imposta. Dal momento che la quota da destinare allo Stato non può essere erosa, il peso delle agevolazioni si ripercuoterebbe solo sui Comuni.

(fonte: Edilportale.com)
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